I Plug-in nei software audio
Coordinatore del Laboratorio Musicale: Prof: Gennaro  Vespoli (Facebook)

 

Home
Su

 

I plugin software per applicazioni audio hanno avuto negli ultimi anni un'espansione incredibile, dovuta alla comodità intrinseca del sistema ed all'enorma sviluppo che il settore ha conosciuto.
L'Hard Disk recording casalingo ha sicuramente beneficiato moltissimo dell'introduzione dei plugin, che ha consentito a molti appassionati di cominciare ad utilizzare effetti e strumenti prima inarrivabili.
E non si tratta solo di programmi a pagamento: la sezione software di questo sito è testimone della presenza di alcuni buoni prodotti free, anche se in maggioranza per piattaforma Windows.
Fino a pochi anni fa l'utilizzo di effettistica di qualità - unità di riverbero, compressori, filtri digitali eccetera - era riservato ai professionisti che lavoravano nei grandi studi di registrazione, e che potevano permettersi di sostenere costi che si misuravano in decine di milioni di lire.
Per gli appassionati c'era poco da fare: acquistare un piccolo multi-effetti economico era l'unica scelta possibile, considerato che il costo elevato - e anche l'ingombro - delle macchine professionali, le rendevano inaccessibili per i piccoli studi casalinghi. Stesso discorso poteva essere fatto per sintetizzatori, organi, pianoforti e chi più ne ha più ne metta: superato l'acquisto di un paio di strumenti, il musicista e tecnico in erba era costretto a fermarsi per dedicare ad altro l'utilizzo delle proprie finanze.
Oggi, grazie alla diffusione dell'Hard Disk Recording, ed all'enorme sviluppo nel campo del software audio, la situazione è davvero molto cambiata. Quasi tutti i software audio, infatti, consentono ormai l'utilizzo di plugin. Ogni casa, per la verità, utilizza un proprio sistema, ma la tendenza ad aumentare la compatibilità è già evidente, il che lascia sperare che in un prossimo futuro la situazione potrebbe essere ancora migliore.

Ma cosa sono questi plugin?


Un plugin è in generale - sia nel campo dell'audio che ad esempio della grafica o del video - un software "accessorio", che non può essere utilizzato da solo, ma che deve essere richiamato da un altro programma che funge da “ospite”. Il programma principale viene detto “host” (che in Inglese significa appunto "ospite"), mentre il plugin svolge una funzione addizionale, che il software host non è in grado di svolgere da solo, o che il plugin svolge in modo migliore.
Gli effetti che possono essere richiamati da un sequencer sono ad esempio dei plugin.
Possiamo installare un software-compressore, e far si che il sequencer lo utilizzi su una o più tracce. Oppure possiamo installare un software-synth, e farlo suonare da una delle tracce MIDI del sequencer che funge da host.
Spesso i software realizzati come plugin sono in realtà in grado di funzionare anche al di fuori di un software host.
In questo caso si dice che il software può funzionare anche come "stand alone".
Il termine “plug-in” viene dal verbo inglese "to plug" che significa letteralmente "inserire la spina", o "collegare", mentre il termine "plug" da solo si riferisce ad una spina o spinotto.
Il termine affonda la sua origine nel mondo dei sintetizzatori analogici, quando per collegare più macchine – musicali e non – era necessario realizzare collegamenti fisici. Un esempio caratteristico è quello dei moduli del Moog, che venivano connessi tra loro utilizzando cavetti jack, i "plug", appunto.
Ogni software host controlla i suoi plugin tramite tecnologie specifiche, ossia tramite driver preposti alla gestione dei software plugin. Poichè ogni casa produttrice di software ha sviluppato il proprio sistema di gestione dei plugin indipendentemente, è ovvio che esistano svariati sistemi diversi e incompatibili, anche se un software host più gestire correttamente un certo numero di sistemi. I sistemi più utilizzati sono DirectX e VST per i sistemi Windows, AU, RTAS, TDM e MAS per i sistemi Mac.
L'installazione di un plugin richiede in genere di copiare i file che lo compongono (nel caso più semplice si tratta di una dll) in una specifica cartella del programma host. Nei prodotti Steinberg, ad esempio, c'è una apposita cartella di nome VST.
I plugin, come abbiamo visto, non sono solo necessariamente degli effetti: possono anche essere strumenti virtuali, come sintetizzatori o campionatori, che aggiungono le proprie funzionalità alle capacità del software host. I virtual instrument vengono controllati dalle tracce MIDI del software o da strumenti MIDI esterni.
I sistemi per la gestione dei virtual instrument sono gli stessi degli effetti virtuali (VST, DirectX, AU, TDM etc) ma vengono contrassegnati da una “i” finale: ad esempio i virtual instrument che si basano su tecnologia VST sono detti VSTi, quelli basati su tecnologia DirectX (che è spesso abbreviato in DX) vengono detti DXi, etc.
E' naturale che è necessaria una certa dose di buon senso nell'uso dei plugin. sebbene il numero massimo di plugin utilizzabili contemporaneamente nello stesso programma non sia fissato dagli autori dei software, è' ovvio che aggiungere plugin all'infinito non è possibile. Il limite viene raggiunto in genere quando il carico sulla CPU e sulla RAM diventa eccessivo. E' perciò buona norma fare un utilizzo intelligente dei plugin, evitando un inutile accavallamento di strumenti ed effetti.
Quando si stiano utilizzando molti strumenti visrtuali, e non sia possibile fare a meno di qualcuno di essi, una buona idea consiste nel convertire tutti i virtual instrument da tracce MIDI a tracce audio. In questo modo viene ridotta la quantità di calcoli che deve effettuare il processore, e il software può prendere un po' di respiro.


AU

AU sta per AudioUnit. AudioUnit è la tecnologia per il controllo dei plugin introdotta da Apple per Mac OS X.
I plugin AU vengono utilizzati, ad esempio, dal noto sequencer Logic Pro di Apple.
I plugin AudioUnit vengono gestiti al livello del sistema operativo, e questo può dare un certo vantaggio ai programmatori in quanto in questo modo ci sono due motori separati per la GUI (interfaccia grafica) del plugin e per la gestione dell'audio relativo al plugin, consentendo un maggior impiego di risorse per entrambi.


DirectX

DirectX è l'insieme dei driver distribuiti da Microsoft per i sistemi operativi Windows, per la gestione di grafica, audio e animazioni. Un plugin DirectX è un plugin che utilizza questi driver per il proprio funzionamento.
I plugin DirectX lavorano in real time (ossia, possono processare o alterare il suono senza creare un nuovo file).
I DirectX utilizzano il "native processing" per il loro funzionamento. Il native processing utilizza la potenza della CPU per processare l'audio: questo è un sistema che è diventato popolare quando i processori hanno cominciato a diventare abbastanza veloci.
DirectX nacque quando Microsoft decise di evitare i problemsi che si avevano con i produttori hardware nella creazione di accelerazioni 2D e 3D. Microsoft tentò di unificare l'industria dei videogiochi, introducendo una tecnologia come Direct X.
Direct X utilizza le API (low level application programming interfaces) per applicazioni multimediali che richiedono elevate performance come i plugin.
In genere, oggi DirectX è considerato piuttosto superato, quindi se il programma host consente l'uso di altri sistemi specifici per la gestione dei plugin (ad esempio VST) allora è preferibile utilizzare questi ultimi.
DirectX è spesso abbreviato in DX.


TDM

TDM è un sistema per la gestione dei plugin creato da Digidesign per i sistemi Pro Tools. I plugin TDM richiedono l'uso di una scheda audio della Digidesign per poter funzionare. La sigla TDM sta per "Time Domain Multiplex".
Con il TDM il numero di plugin che si possono utilizzare dipende dal numero di dispositivi Digidesign disponibili.
Il TDM è un sistema che lavora con 24 bit e 256 canali, integrando il mixing ed il processing in real time dei segnali digitali. Il grande vantaggio di questo sistema è di offrire una latenza praticamente a zero e la completa automazione. TDM è disponibile per Pro Tools|24, Pro Tools|24 MIX e Pro Tools|24 MIXplus su Mac OS e sui sistemi Windows NT (NT, 2000, XP). I plugin TDM possono anche essere utilizzati su programmi host come Logic Audio e Digital Performer, ma sempre in combinazione con l'uso di una interfaccia Digidesign.


HTDM

HTDM sta per "Host TDM" e si riferisce a plugins che fanno tutto il lavoro di processamento dell'audio sulla CPU dell'host, invece che sui chip DSP disponibili sull'hardware TDM.
HTDM utilizza un singolo chip DSP sul sistema TDM per consentire all'audio di viaggiare in stream dal e verso il sistema. Ciò significa che più veloce è il computer, più plugin sarà possibile utilizzare.
Il sistema di plugin HTDM consente una maggiore potenza e flessibilità per l'utilizzo di synth e campionatori integrati direttamente in Pro Tools. In pratica questi plugin vengono utilizzati come se si stessero utilizzando i normali plugin TDM, ma includendo i benefici di utilizzare l'automazione di Pro Tools.


MAS

MAS sta per MOTU Audio System. E' una tecnologia introdotta da MOTU (MArk Of The Unicorn) per la gestione dei plugin in real-time sui propri software, come Digital Performer.
I plugin MAS sono completamente automatizzabili e non richiedono chip DSP esterni.
MAS è un sistema ampiamente supportato da produttori di terze parti e attualmente supporta un grande numero di synth software.
I plugin MAS sono applicabili solo a piattaforme Mac OS.


AudioSuite

AudioSuite è un'altra tecnologia per l'utilizzo dei plugin utilizzata su sistemi Mac. I plugin AudioSuite, a causa del fatto che sono stati sviluppati molto tempo fa, hanno il difetto di non potere essere utilizzati in tempo reale. E' necessario perciò applicare gli effetti quando il software non è in riproduzione - in modo che possa essere creato un nuovo file con le modifiche - e solo in seguito ascoltare il risultato.
Il vantaggio dei plugin AudioSuite è che preservano i DSP evitando di sovraccaricarli, e sono in grado di effettuare operazioni molto complesse senza mettere in difficoltà il sistema. Gli AudioSuite ad esempio sono largamente utilizzati laddove non c'è un beneficio dal fatto di essere utilizzati in tempo reale, ad esempio per la normalizzazione e per la riduzione del rumore.
I plugin AudioSuite sono disponibili su tutti i sistemi Pro Tools o ProTools LE su Mac OS e Windows 98/NT/2000/XP.


RTAS

RTAS significa "Real Time AudioSuite". E' una tipologia di plugin per sistemi Mac, che aggiunge ai plugin Audio Suite la possibilità di utilizzare gli effetti in tempo reale. Questo sistema ha ormai definitivamente soppiantato i vecchi AudioSuite.
RTAS utilizza processi basati su host, ossia si appoggia alla CPU.
Il sistema RTAS offre performance analoghe a quelle del sistema TDM in particolare riguardo all'automazione.
RTAS è disponibile su ogni sistema con Pro Tools LE per Mac OS e Windows.


VST

VST sta per "Virtual Studio Technology". E' una tecnologia real time introdotta nel 1996 da Steinberg per consentire di gestire i plugin all'interno del software Cubase. I plugin VST sono attualmente utilizzati in moltissimi software, sia su piattaforme Windows che su Mac OS X.
Le differenze principali tra VST e Direct X stanno nel fatto che VST può essere utilizzato si su PC che su Mac, e nella gestione della latenza che è molto migliore con VST.


Premiere

Premiere è un formato di plugin non real-time creato da Adobe. E' stato piuttosto popolare per un certo periodo ma ormai è difficile incontrarlo. E' disponibile solo per Mac ed è supportato solo da alcuni software host come BIAS Peak, BIAS Deck, Emagic Logic Audio, Opcode Studio Vision Pro.


Michelangelo Izzo Audiomaster (link alla pagine originale dell'Autore)

 

Coordinatore del Laboratorio Musicale: Prof. Gennaro Vespoli (Facebook)

Contatta l'autore del sito: gennarovespoli63@gmail.com