La consonanza e la banda critica
Coordinatore del Laboratorio Musicale: Prof: Gennaro  Vespoli (Facebook)

 

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Se le note di un bicordo hanno una differenza di frequenza maggiore della larghezza di banda critica vengono percepite come consonanti, ma se invece la differenza delle loro frequenze è minore della larghezza di banda critica (o, come si dice, ricadono nella stessa banda critica), provocano una sensazione di asprezza, o dissonanza.come la larghezza di banda critica vari con la frequenza (vedi la figura): per frequenze basse essa non scende mai sotto ai 95 Hz circa, mentre al di sopra del LA4 (440 Hz) tende a stabilizzarsi su un intervallo compreso fra il tono intero e la terza minore. 

Un altro modo di vedere il fenomeno è mostrato nella figura seguente:

Qui è rappresentata una curva (in rosso) che rappresenta la consonanza/dissonanza di due suoni puri (suonati contemporaneamente) in funzione della loro differenza di frequenza misurata come frazione della larghezza di banda critica. Si può vedere come la massima dissonanza si verifichi a circa un quarto della larghezza di banda critica. La massima consonanza si ha in corrispondenza dell'unisono (a sinistra) e all'estremo della larghezza di banda critica (a destra).

Riccardo Bianchini

 

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